La Villa

Probabilmente sorta sulle rovine di una delle torri di avvistamento delʻ600,
costruite su incarico del viceré Marcantonio Colonna
per difendere le città rivierasche dalle frequenti scorrerie barbaresche,
Villa Paradiso iniziò ad essere costruita a metà '700.

Nel 1740 Cesare Mariano DʼAmico
avviò lʼedificazione dellʼattuale struttura
costruendo la "migliore casina" del capo Milazzo,
come decantò lʼeruditissimo Abate Don Vito dʼAmico Cassinese
nel Lexicon Topographicum Siculu.





Nel 1869 Tommaso Cassisi, prolifico epigrafista messinese,
entrò in possesso della villa e
decise di abbellirne gli ambienti
affidando le decorazioni delle volte
a Carlo Righetto, un abile artista padovano.
In accordanza cromatica con i colori degli affreschi,
ciascuna stanza venne decorata
con maioliche tipiche della tradizione siciliana,
creando degli ambienti unici
per esposizione naturale e decorazioni artistiche.

Nel 1898 Gioacchino Bonaccorsi
acquistò lʼintera proprietà e
al fine di rendere la villa più accogliente,
vi apportò notevoli ampliamenti:
fece costruire una torre quadrangolare con merli guelfi
a coronamento e con un sottostante cornicione in rilievo,
introducendo gli orientamenti stilistici e
architettonici molto in voga a fine ʻ800
e dedicò particolare riguardo al giardino,
ampliando le cisterne e piantando numerose palme.

Per raggiungere la Villa, dallʼantica strada dorsale del Capo,
si percorre il lungo viale di accesso che attraversa
lʼuliveto centenario fino a raggiungere il piazzale
su cui si trova lʼentrata principale della casa nobiliare,
le antiche scuderie, il giardino allʼitaliana e le terrazze giardino.
Adiacente la casa, sorge la Cappella della Madonna del Paradiso da cui prende il nome lʼomonima Contrada del Promontorio
e la baia che la stessa costruzione domina sul versante di Levante, con una vista spettacolare sulle Isole di
Stromboli e Panarea e sulla Costa messinese e calabra.